Il nuovo racconto dell'Elfo Fastelli: la storia di un vecchio e di un incontro con le ombre del suo passato. Leggi il racconto cliccando qui
Qualche scaglia del racconto:
Tante volte aveva sostato sul quel piccolo terrazzino meditando di farla finita, con la voglia di lasciarsi cadere e liberarsi una volta per tutte dei ricordi dolorosi di sua moglie e di suo figlio. Ma non ne aveva mai avuto né il coraggio né la debolezza necessari. Si era rassegnato a vivere con quel dolore profondo e incessante ben consapevole che non sarebbe mai riuscito a superarlo e che la sua vita si sarebbe consumata nel ricordo di ciò che era accaduto. Il figlio ucciso dalla polizia durante una delle tante manifestazioni di quegli anni, la moglie consumata dal dolore e morta pochi anni dopo. Era rimasto solo. (...)
Sentì dentro di sé un gran gelo, come se una voragine buia e fradda si fosse spalancata dentro di lui. Un profondo senso di rabbia e di disgusto lo invase al punto da fargli salire velocemente la pressione e il battito cardiaco. Il signore lo osservava incuriosito mentre il vecchio volse lo sguardo verso i bambini che giocavano e tornò a chiedergli: “Si sente bene?”. Il vecchio senza guardarlo rispose con un filo di voce: “Sì, è solo il calore che non mi fa bene”. (...)
La violenza delle parole di quell’uomo avevano fatto capire al vecchio che era proprio quell’odio la radice del male, quello stesso odio che ora provava contro di lui: quella era la fonte avvelenata che gli aveva portato via i genitori, il fratello e poi il figlio e la moglie. (...)
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E' con piacere che Vi comunico che il mio racconto LA FORTEZZA è stato selezionato come uno dei 6 vincitori nella sezione inediti dell'edizione 2009 del Premio letterario Firenze per le Culture di Pace dedicato a Tiziano Terzani e verrà pubblicato nell'edizione 2009 del libro "Racconti per la pace":
La versione integrale del racconto può essere letta e scaricata seguendo questo link:
Inutile aggiungere che sono felicissimo di questa notizia e non vedo l'ora di partecipare alla premiazione che avrà luogo in dicembre 2009 presso il Salone dei Cinquecento nel Palazzo Vecchio di Firenze.
Ho desiderato partecipare non solo per testare le mie capacità di narratore ma soprattutto per onorare la memoria del grandissimo Tiziano Terzani che, con le sue opere bellissime, ha influito notevolmente sul mio sviluppo spirituale e culturale. Colgo l'occasione per citare uno dei suoi ultimi lavori: "La fine è il mio inizio" che ritengo essere la massima espressione della sua grandezza non solo di giornalista e scrittore ma soprattutto di libero pensatore, filosofo e uomo sempre e con estrema sincerità alla ricerca del senso della Vita.
Grazie Tiziano, ovunque Tu sia in questo momento.
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ACHERONTE 21
Quella giornata era cominciata male, ma lui non poteva sapere che sarebbe finita pure peggio.
Si era svegliato troppo presto, non erano ancora nemmeno le 5 del mattino e fuori non c’era
traccia dell’alba, solo un tranquillo e disarmante buio impenetrabile.
Si era destato all’improvviso, tutto sudato e pieno di agitazione. Aveva fatto degli strani
incubi che lo avevano angosciato: aveva sognato che una persona stava cercando di parlare con
lui, era molto preoccupata e sembrava dovesse dirgli una cosa molto importante riguardo un
numero, non ricordava più quale, ma lui non lo capiva, però riuscire a capire che era una cosa
davvero importante, allora si guardava intorno ma tutte gli altri lo ignoravano e questa persona
insisteva finché, all’improvviso, non si era trasformato in una specie di spettro orrendo e in quel
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IL CORRIDOIO
Qualcosa lo sottrasse alla sua assenza. Lo scarto fu così forte che non sarebbe stato nemmeno in grado di dire cosa fosse stato. Un rumore, una voce, un suono. Da quanto tempo stava lì? Una strana sensazione di estraneità lo colse lentamente, poco a poco ritornò in sé. Si spostò sulla seggiola, seduto in un ospedale insieme ad altre persone che aspettavano. Si sentiva in qualche modo diverso, stranito, come se tutto quello che vedeva intorno a sé fosse surreale. Seguiva le persone con lo sguardo, le guardava senza vederle in realtà, le guardava senza partecipazione. Notò che la luce era cambiata, questo lo stupì un poco, guardò l’orologio appeso sopra la porta d’ingresso, erano poco più delle quattro del pomeriggio.
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