domenica 12 giugno 2011

Prosia di una notte morbida e silente

Le tre di notte. Provato da una cena luculliana a base di prelibatezze e vini profumati, una pioggia leggera profuma l'aria di umidità e un tram nuovo scintillante fende liscio il silenzio ovattato di questa notte morbida. Non mi chiedo più perché, ma come. Galleggio leggero su un letto di piume pieno di sensi di colpa sgonfiati e muti, come degli sgraditi ospiti che sono tornati da dove sono venuti.
Due voci femminili davanti a me cantano come passerotti tra monili colorati. Il profumo e il colore dei loro capelli è una risposta ad una domanda troppo grande che da secoli risuona nell'eco infinita del tempo. Non vedo strade alternative a quella già tracciata dall'umanità e che nella vita e nella morte inevitabilmente mira a Dio. Essenza ultima dell'esistena. Poi, non serve più nulla.

2 commenti:

  1. Se non la Speranza e la fiducia che nell'altrui individuo noi si possa riporre.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione Ivan, ma quella fiducia che noi riponiamo nell'altrui individuo è, in fondo, la fiducia che riponiamo in noi stessi perché siamo tutti umanamente uguali.

    RispondiElimina