Allora non rimane che guardare indietro, sempre più lontano nel tempo, per ritrovare quelle cose, quei punti fermi, che ci hanno accompagnato per millenni e che come tali fanno indissolubilmente parte del nostro patrimonio più vero di esseri viventi.
Le emozioni, i rapporti sociali, il cibo, il sesso, la prole...e il ballo! Sì, perché sin dagli albori dell'umanità l'uomo ha ballato, ha amato lasciarsi coinvolgere in un ritmo che lo riportasse al battito del cuore nel ventre della madre, al respiro regolare e sempre uguale a se stesso, al ritmo dell'alternanza tra il giorno e la notte. Tutto questo si sublima nel ritmo del corpo, ossessivo, ripetitivo e gratificante con il quale forgiamo un rapporto sessuale mimato, ritualizzato, spiritualizzato tra corpo e suono, tra movimento e musica.
E allora l'amore per il ballo, quello più sfrenato, meno controllato, liberatorio, provocante, sfacciato ed eversivo. Lasciarsi prendere, trascinare via da un battito atavico, senza fine. Un pulsare di vene, di fluidi, di sudore in un'armonia di muscoli e di articolazioni: movimenti che si fondono con lo spazio, ritmo che si fonde con il nostro cuore e ci riporta indietro, indietro...indietro di migliaia di anni fino all'origine stessa della nostra vita.
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