domenica 22 agosto 2010

LA BENEDIZIONE MALEDETTA

Quando uscii all'aperto insieme a lei un sole brillante mi accecò di oro ardente, nelle vene la vita mi fluiva come ferro fuso e in un attimo seppi che il tempo e lo spazio e la terra e il cielo erano uno solo.

La guardai e lei guardò me. Nell'istante in cui i nostri occhi si incontrarono sentii una scintilla, l'incastro perfetto di due energie eguali ed opposte, come due magneti invisibili, destinati a cercarsi ma condannati a fuggirsi. Benedetti dall'Amore, ma maledetti dall'Odio.

giovedì 12 agosto 2010

ZENITH

Un sole giallo e accecante mi svegliò. Non avrei saputo dire dove mi trovavo esattamente, né che giorno fosse. Dalla canicola ardente che soffocò il mio corpo non appena ripresi conoscenza avrei potuto dire che si stava avvicinando il meriggio. Fuori il vento soffiava deciso, i legni marciscenti della baracca di pescatori dove mi trovavo sbattevano contro le pareti insicure, sembrava che da un momento all’altro tutto dovesse venire giù. A fatica mi tirai su dal giaciglio di paglia secca e stracci sul quale ero disteso, mi facevano male tutti i muscoli. In una fessura lucente tra due legni antichi posi il mio occhio riluttante alla luce e vidi un’immensa spiaggia splendente di bianco. Sulla destra onde azzurre e spumeggianti si infrangevano sulla sabbia. Tornai a distendermi e rimasi così per non so quanto tempo: fermo, semicosciente, inerte.

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