giovedì 23 luglio 2009

Citazioni liberamente tratte dai racconti di Guy de Maupassant

Seguono alcune citazioni liberamente tratte dal racconto Yvette di Guy de Maupassant, in assoluto il mio scrittore preferito:

Erano arrivati all'avenue Champs-Elysées. Una brezza leggera soffiava dolcemente tra le foglie, sfiorava le facce, come il dolce soffio di un ventaglio gigantesco agitato in qualche parte del cielo. Ombre caute vagavano sotto gli alberi; altre, sulle panchine, formavano macchie oscure; e tutte quelle ombre parlavano sottovoce, come se stessero confidandosi segreti importanti o vergognosi.

(...)

Il sole era scomparso dietro l'isola, ma tutto il cielo fiammeggiava ancora come un braciere, e l'acqua calma del fiume pareva essersi trasformata in sangue. I riflessi dell'orizzonte rendevano rosse le case, le cose, le persone; e la rosa scarlatta tra i capelli della marchesa pareva una goccia di porpora caduta dalle nuvole sulla sua testa.

L’ampio silenzio dell’orizzonte, il sonnolento riposo della sera intorpidivano i cuori, i corpi, le voci. Vi sono ore tranquille, ore raccolte in cui diventa quiasi impossibile parlare. I camerieri servivano in tavola senza rumore. L’incendio del firmamento si stava spegnendo e la notte lenta stendeva le sue ombre sulla terra.

(...)

Che sciocchezza, e nello stesso tempo che cosa considerevole. Quanto è convenzionale, divertente, sempre uguale e sempre vario l’amore! E il tale che paga venti soldi quella ragazza, ne ottiene quanto io pagherei diecimila franchi a una qualsiasi Obardi, non più giovane e non meno stupida di quella sgualdrinella, forse. Che ingenuità!

(...)

Di fronte alla casa, l’isola di Croissy formava un orizzonte di grandi alberi, una massa verde, e si vedeva un lungo tratto del vasto fiume, sino al caffè galleggiante La Grenouillère, nascosto tra le fronde. Calava la sera, una di quelle sere tranquille che danno la sensazione della felicità. Neppure un soffio d’aria muoveva i rami, neppure un brivido di vento sfiorava la superficie liscia e chiara della Senna; tuttavia non faceva troppo caldo, intorno si diffondeva solo un grato tepore: era piacevolere vivere. La frescura benefica delle sponde della Senna saliva verso il cielo sereno.

Il sole scompariva tra gli alberi, verso altre contrade, e pareva i respirare il benessere della terra già addormentata; si respirava, nella pace dello spazio, la vita placida del mondo.

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